Chi ha vissuto gli anni ’80 non può non ricordare gli spot con i personaggi più famosi dell’epoca, e le numerose apparizioni della mitica Y10 in film come Yuppies, che ne hanno, di fatto, certificato un successo assoluto.
Agile, scattante, comoda e tremendamente cool all’epoca. Le dimensioni contenute farebbero presagire a interni angusti, invece davanti lo spazio è notevole e anche dietro due persone di media statura non stanno male. Il bagagliaio è piccolo come capacità in assoluto, ma non in proporzione alle dimensioni. La Y10 infatti è lunga appena 3,39m, e la capacità di carico è di 150 litri per la prima serie (come paragone, è più grande dei bauli di Aygo, 107, C1), e aumenta a 195 litri nella seconda serie restyling in produzione dal 1989 (sempre come paragone, è più grande di quello di una Spark o di una nuova Fiat 500, e appena più piccolo di quello di una Panda del 2008).
Gli interni sono molto curati anche nelle versioni base provate. In quelle più accessoriate sembra addirittura di essere in una piccola ammiraglia, con interni in alcantara, pelle, ecc… Peccato che le plastiche del cruscotto, con il tempo tendano a subire qualche crepa sotto il sole e anche i comandi siano delicati. La leva alla sinistra del volante, che comanda frecce e fari, si rompe sempre, come anche la leva dello “start”. Molto spesso anche il comodissimo sportello dell’autoradio subisce qualche danno e le versioni più lussuose con interni in alcantara hanno sempre il sedile guida consumato o strappato, almeno che la macchina non abbia pochi km.
Il motore 1.0 Fire è molto brillante in tutte le condizioni, con consumi da record. Decisamente preferibile l’unità a carburatore montata sulla prima serie, rispetto alla variante successiva della versione restyling che ne mortificò un po’ la briosità per motivi di adeguamento alle nuove benzine senza piombo.
Il comportamento stradale evidenzia una buona tenuta e stabilità. Un po’ di attenzione al retrotreno sui fondi scivolosi, specie se si deve frenare in curva. Sui fondi innevati si riesce a muoversi anche con le gomme estive. Confort di buon livello, garantito dalla conformazione dei sedili, il lavoro di sospensioni e ammortizzatori, e la silenziosità del motore. Sterzo pesante in manovra se si montano le gomme di larghezza 155.
Affidabilità eccellente, salvo l’immancabile possibilità sui vecchi motori Fire, di dover rifare la guarnizione della testata poco dopo i 100.000km. In compenso sono quei propulsori che, in caso di rottura della cinghia di distribuzione, non subiscono nessun danno ulteriore poiché i pistoni non arrivano a toccare le valvole rimaste aperte. Una grande tranquillità soprattutto sulle auto più anziane, e/o nel caso non si conosca se e quando la cinghia in questione è stata sostituita.
Manutenzione molto economica, con pezzi di ricambio che si trovano ovunque. Consigliatissima, sia che se ne faccia un uso cittadino che extraurbano. Io ho percorso molti chilometri con queste auto, e anche lunghe tirate autostradali di 400-500km non affaticano troppo.
Il fatto che sia stata un mito degli anni ’80 e prima metà dei 90’, fa sì che i prezzi di un buon usato siano lievitati soprattutto sulle prime serie. Ma, se si può, ne vale la pena anche tenendo conto di una sicura tenuta (o anche incremento…) del valore nel tempo se la tenete bene.
Se la dovete rivendere non farete fatica, specialmente se tenuta bene. E non esagerate con il prezzo.
LA PAGELLA DI PAOLONE
LOOK | 10 |
SPAZIO | 7 |
ACCESSORI | 6 |
COMPORTAMENTO SU STRADA | 7 |
PRESTAZIONI | 8 |
AFFIDABILITA’ | 9 |
COSTO MANUTENZIONE | 9 |
PREZZO OCCASIONI | 6 |
RIVENDIBILITA’ | 8 |