SINTESI
Prova su strada di tre Panda usate, in tre versioni, dal 1986 al 2001. La piccola Fiat costituisce un tassello importante della storia dell’auto, soprattutto in Italia. Il disegno semplice e pulito di Giugiaro, la versatilità e i bassi costi, ne hanno fatto una delle utilitarie più vendute di sempre. Anche nel mercato dell’usato.
LOOK
Fra le tre versioni di Fiat Panda usate oggetto della prova su strada, ci sono quasi 15 anni di differenza, ma la mitica utilitaria è rimasta sostanzialmente la stessa.
Esteticamente, tranne che per la mascherina più moderna delle versioni più recenti, sono praticamente identiche, con quella linea semplice, disegnata dal grande Giorgetto Giugiaro, che ne ha decretato un successo “eterno” negli anni. La Jolly, versione più accessoriata, ha anche le fasce paracolpi laterali e le barre longitudinali sul tetto, 4×4 style…
Anche gli interni, salvo qualche piccolo dettaglio, sono sostanzialmente gli stessi, molto semplici e pratici, con finiture assolutamente spartane e abbondante lamiera a vista. Sulle Panda più moderne cambiano leggermente i comandi della climatizzazione, il volante è ridisegnato e migliorato nell’impugnatura, e i tessuti, specie sulla Young del 2001, sono molto più robusti.
SPAZIO
Le dimensioni contenute, abbinate ad uno spazio interno che proporzionalmente è di tutto rispetto, ne fanno un’auto tuttofare. Anche il bagagliaio è ampio e, reclinando i sedili posteriori, diventa enorme e ben sfruttabile grazie alle fiancate praticamente verticali. Quindi, al bisogno, è possibile caricare un’infinità di oggetti.
ACCESSORI
In merito alla dotazione di accessori c’è poco da dire, sulle Young non c’è letteralmente nulla, mentre la Jolly ha finiture migliori, ed è dotata, oltre ai già citati elementi estetici aggiuntivi, anche di cristalli atermici, alzacristalli elettrici, chiusura centralizzata, vetri posteriori apribili a compasso e predisposizione autoradio.
COMPORTAMENTO SU STRADA
Il comportamento stradale è speculare a quello della Y10 con cui condivide il telaio, anche se la Panda è leggermente meno pesante, pertanto la tenuta di strada è buona come pure la stabilità. Il retrotreno leggero, specie se si deve frenare in curva sul bagnato, richiede un po’ di attenzione. Sui fondi innevati e in campagna si riesce a muoversi con facilità anche con le gomme estive.
Il confort complessivamente si conferma accettabile sulle Panda più recenti, piuttosto scarso sulla 750 Young. Sterzo pesante in manovra se si montano le gomme di larghezza più generosa.
PRESTAZIONI
Parliamo dei motori:
750 (aste e bilanceri):
Adatto all’uso prettamente cittadino, in quanto la potenza è scarsa e il cambio ha solamente 4 marce. Rumoroso ma molto affidabile e assai parco nei consumi.
900i.e. (aste e bilanceri):
Deriva dal vecchio 903cc della 127 e della Uno Sting, ma grazie all’iniezione elettronica e a qualche modifica, è molto più fluido a tutti i regimi e consente di utilizzare la Panda anche in percorsi più lunghi, grazie anche alla quinta marcia di serie che contiene la rumorosità alle andature più sostenute. Consumi molto buoni.
1.100i.e. (fire):
Sulla Panda è un’autentica bomba. Scattante e veloce in tutte le situazioni. Occorre ricordarsi su che macchina siamo e usare la testa, perché questa versione invita ad “andare” (ovviamente tutto in proporzione…). Anche sulle 4 corsie non è affatto a disagio e le velocità consentite dal codice si mantengono senza nessun problema, anche in salita. Con consumi sempre molto contenuti.
AFFIDABILITA’
L’affidabilità è notevole (anche perché non c’è quasi nulla che si possa rompere…). I motori ad aste e bilanceri sono praticamente eterni. Anche il fire, senz’altro preferibile per prestazioni e silenziosità, è molto affidabile, salvo l’immancabile possibilità di dover rifare la guarnizione della testata poco dopo i 100.000km. In compenso sono quei propulsori che, in caso di rottura della cinghia di distribuzione, non subiscono nessun danno ulteriore poiché i pistoni non arrivano a toccare le valvole rimaste aperte. Una grande tranquillità soprattutto sulle auto più anziane, e/o nel caso non si conosca se e quando la cinghia in questione è stata sostituita.
COSTO MANUTENZIONE
Mantenere una Panda è veramente alla portata di tutti, la paghetta di un neopatentato è sufficiente. Anche i ricambi si trovano facilmente, e c’è un gran mercato di pezzi usati sia in rete che presso i demolitori autorizzati. Perfino fare un tagliando ordinario costa poco più che una pizza in due.
PREZZO OCCASIONI
Le Panda in buone condizioni sono sempre più rare. Il prezzo di quelle tenute bene non è mai del tutto contenuto, ma ne vale comunque la pena se cercate un’auto semplice, versatile, affidabile e con costi di mantenimento irrisori.
RIVENDIBILITA’
Se la dovete rivendere, l’unico ostacolo sono le eventuali limitazioni del traffico se abitate in una grande città. Altrimenti non avrete problemi. Le cilindrate più contenute sono le più richieste.
LE PAGELLE DI PAOLONE
750 Young ‘86 |
900 Jolly ‘97 |
1.100 Young ‘01 |
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LOOK |
8 |
8 |
8 |
SPAZIO |
8 |
8 |
8 |
ACCESSORI |
4 |
7 |
4 |
COMPORTAMENTO SU STRADA |
6 |
7 |
7 |
PRESTAZIONI |
5 |
6 |
8 |
AFFIDABILITA’ |
10 |
9 |
9 |
COSTO MANUTENZIONE |
9 |
9 |
9 |
PREZZO OCCASIONI |
9 |
8 |
7 |
RIVENDIBILITA’ |
9 |
8 |
8 |